Emerge da uno studio condotto da ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston pubblicato su JAMA Internal Medicine
Quasi il 20% delle persone ipertese assume altri medicinali, oltre a quelli per la pressione, che hanno come effetto collaterale proprio quello di innalzare i livelli pressori. È quanto emerge da uno studio condotto da ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston pubblicato su JAMA Internal Medicine. La ricerca è stata realizzata su un campione di 27.599 persone rappresentativo della popolazione americana, la metà delle quali con ipertensione. Nel complesso, il 14,9% del campione assumeva farmaci che potevano far salire la pressione, ma questa percentuale raggiungeva il 18,5% negli ipertesi. I farmaci con un effetto deleterio sulla pressione impiegati più di frequente erano gli antidepressivi (8,7%) seguiti dagli antinfiammatori non steroidei, o FANS, (6,5%), dai corticosteroidi (1,9%) e dagli estrogeni (1,7%). L'uso di almeno due di questi farmaci aumentava del 49% le probabilità di non ottenere un controllo della pressione per chi ancora non era in terapia.
Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Plos Biology
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